Procedimento
Gocce d’oro o Mirabella
Gli alberi da frutto in giardino danno tante soddisfazioni, a volte troppe! Il mio albero di gocce d’oro ci sono anni in cui “esagera” la produttività e allora via di marmellata, che d’inverno è sempre piacevole trovare in dispensa, ancor più se naturale e fatta in casa. Ma anche la marmellata può essere resa “originale” e la scorsa estate oltre a quella classica, ho aggiunto a una parte un ingrediente in più, lo zafferano e così, ecco a voi una gustosissima marmellata di gocce d’oro e zafferano!
Le gocce d’oro, per chi non le conoscesse, sono una qualità di susina, detta anche Mirabella, dalla forma tonda e dalla buccia liscia e gialla, e più maturano più assumono un colore dorato e da qui il loro nome.
Ecco le mie, fotografate appena colte dall’albero!
Abbinarci lo zafferano, l’oro in cucina per eccellenza, è un’idea che mi è nata proprio pensando al nome di queste susine. Oro su oro e vi assicuro che i due sapori si sposano alla meraviglia!
Marmellata di gocce d’oro e zafferano – la ricetta
Per prima cosa lavate i vasetti e i tappi, e poi sterilizzateli: coprite il fondo di una pentola capiente con un canovaccio di lino bianco, mettetevi sopra i vasetti e i tappi, riempite la pentola di acqua e fate bollire per cinque – dieci minuti. Toglieteli dall’acqua e lasciateli asciugare a testa in giù, sempre su di un canovaccio pulito, mentre preparate la marmellata.
Lavate per bene le gocce d’oro e toglietegli i piccioli e le foglie.
Asciugatele e tagliatele a pezzetti eliminando il nocciolo.
Pesate a questo punto la quantità di frutta ottenuta. Negli ingredienti ho indicato le proporzioni per un chilo di frutta (750 gr di zucchero, tra semolato e di canna, per ogni chilo), dovrete ovviamente adattare le proporzioni in base al peso delle gocce d’oro.
Versate le susine tagliate in una pentola, aprite il baccello di vaniglia e unite i semi che sono al suo interno alla frutta.
Aggiungete poi lo zucchero, sia quello semolato che di canna, a freddo. Accendete il fuoco e iniziate a cuocere.
Per ottenere una marmellata naturale non ho usato addensanti, il classico Fruttapec per capirci. Dunque la cottura per ottenere una marmellata densa sarà più lunga.
Mescolate spesso per non far attaccare il composto sul fondo della pentola e comunque tenete la fiamma medio bassa, soprattutto dopo che la frutta è giunta a bollore.
Trascorsa 1 ora e 45 minuti dal momento di ebollizione, potete aggiungere lo zafferano direttamente puro in stimmi, senza averlo sbriciolato o messo prima in infusione in acqua calda. Col calore si scioglierà da solo.
Cuocete ancora un quarto d’ora circa.
Per fare la prova della consistenza prendete con un cucchiaino un po’ di marmellata, versatela su un piattino e lasciate che si raffreddi. A quel punto potrete decidere se è abbastanza addensata o la volete far addensare ancora.
Quando la marmellata è pronta, spegnete la fiamma e riempite i vasetti con l’aiuto di un mestolino. Tappateli subito ben stretti e fateli raffreddare. Dopo qualche ora sentirete il classico “stock” del sottovuoto formato.
Riempite la vostra dispensa e gustate la marmellata di gocce d’oro e zafferano da sola sul pane, per fare dei dolci oppure, per un contrasto dolce amaricante e salato, con dei formaggi stagionati oltre i 30 mesi, che, come sappiamo, sono privi di lattosio!